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Il nostro decoroso Natale

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La mia letterina di Natale al sindaco di Como e agli italiani perbene. Caro Mario, Sindaco comaschio, prima di ogni parola a vanvera, ti voglio esprimere la mia ammirazione per la tua comaschietà integerrima e voglio augurarti il buon Natale a te e alla tua bella Como! Sono Felice che ti scrive un po’ confuso da questo clima di festa psikedelica. In questi giorni, vedi, tre nuovi misteri natalizi sbalordiscono la mia immaginazione. Innanzitutto, nella televisione i bambini nascono alla Conad fra un panettone e un cotechino. Poi, c’è il mistero della fissa del presepe fra padani e fascisti, che, come invasati, piazzano per le piazze capanne, pastori, Madonna, San Giuseppe e Re Magi (ma forse Baldassarre, il moro, lo scartano). E per finire, dall’altra parte dell’oceano, Tramp ci promette un Natale “migliore e più grosso”, annunciando ai palestinesi che Gerusalemme non sarà più casa loro e che anche dal presepe possono cominciare a sgombrare .