Di Maio, Cavour e il governo delle stelle



Caro Di Maio Luigi, sono Felice che ti scrive, soddisfatto che ti senti il primier della classe con la promozione in tasca di Presidente del Consiglio dell’Italia. In effetti, è tempo che qualche novità ci accada fra capo e collo per risvegliarci da un certo intontimento italico. Lo dice anche la professoressa Vannina del nono piano del palazzo di via Belgio che le ho salito il frigorifero a piedi perché l’ascenzore ci ha il guasto cronico. Persona assai gentile la professoressa, che mi fece riposare nel terrazzo attico, anche se mi allagò la testa con un diluvio universale di parole. Alla fine ci siamo passati la serata insieme, lei parlando di tutta la scienza umana e io guardando le macchine che sfilavano sul ponte dell’autostrada. Era la sera del 23 settembre e aspettavamo la fine del mondo, che la professoressa mi ha detto che ormai era questione di ore. E aspettando ci siamo scolati una bottiglia di liquore alle erbe svizzere che è l’unica cosa che le ha lasciato il marito scappato con la badante ucraina. Abbiamo fatto le più profonde considerazioni sulla vita e sulla politica, abbiamo contato quattro stelle, ché le altre erano sparite chissà dove, e tremiladuecentoquattro auto in un senso e duemila tonde nell’altro. La fine del mondo non è arrivata ma le erbe svizzere ci hanno disciolto il cervello.
Comunque, caro Luigi, sono sicuro che anche questo governo delle stelle che ci annunciate non sarà la fine del mondo, come certuni penzano, anche perché il mondo ha altre cose a cui penzare e poi per ogni disgrazia c’è sempre una bottiglia di consolazione, alle erbe svizzere o no. Il professore Lo Pinto della scuola serale dice che l’ultimo politico italiano di cui si ricordano all’estero è Cavour, che ha pure la figurina nel libro di storia e il record del nome più lungo del mondo: Camillo, Paolo, Filippo, Giulio, Benso, conte di Cavour. Comunque io dico che sarà interessante assaggiare la programmazione del programma delle stelle, anche se nella sua complicazione non è facile da capire, che manco i professori di Arvard ci sono arrivati con la loro intelligenza e ridevano come imbecilli. Ma non te la prendere che in fondo erano quattro gatti! 

Così, con sforzo tetanico, mi sono immaginato questo futuro governo delle stelle che farà certo la pulizia di tanti vizi italici. Già lo vedo all’opera! Nei primi cento giorni avremo un migliaio di ministri al governo del paese, una settimana ciascuno, a rotazione, che se no s’incollano alla poltrona. Così finalmente ognuno potrà dire la sua e poi Grillo decide. E poi sono certo, caro Luigi, che senza indugio penzerete a sgominare il complotto delle carcasse di frigoriferi che assediano Roma e inquietano la sindaca Raggi. Devi sapere che anche da me, in via Casalofio, frigoriferi, tv, divani e credenze fradice si ammucchiano quotidianamente. La professoressa Vannina dice che sono i marziani a lasciarli, ma io non le credo, anche se non mi dispiacerebbe. Comunque, so che per la Sicilia avete grandi progetti specie per il salvataggio delle case abusive minacciate dalle ruspe, che giustamente tutte quelle casette costruite sulla spiaggia ci hanno la loro utilità e ci proteggono dalla furia del mare. In fondo le ruspe è meglio che le lasciate tutte a Salvini che in un colpo vi risolverebbe il problema dei campi rom e dei frigoriferi abbandonati. Ma la mia curiosità più grande è questa storia del lavaggio del cielo dalle strisce chimiche, anche se a me non mi infastidiscono che a volte al tramonto ci hanno dei colori assai belli e la professoressa Vannina dice che sono i marziani, ma io non le credo. E poi dovresti vedere le strisce chimiche che lasciano i tir sull’autostrada.

Comunque, caro Luigi, sarà fantastico quando con il governo delle stelle ci sarà il reddito per tutti! Potrete mandare a casa i sindacati e finalmente si faranno i referendum per sapere chi vuole pagare le tasse e chi vuole pagare le multe, che la professoressa dice che solo i marziani voterebbero sì (in questo le do ragione). E sarà interessante quando arriverà il diluvio di leggi scritte su feisbuk e sul vostro blogh. Ci aspettiamo soprattutto tante leggi per stroncare le più diaboliche lobbi: quella dei giornalisti che fanno domande a sorpresa, del parmigiano sulla pasta e lenticchie, dei salumieri che ti mettono 50 grammi di prosciutto in più, dei maleducati che telefonano quando ti stai lavando i denti, dei sacchetti di patatine che si incastrano nella macchinetta, dei furbi che occupano un posto sull’autobus mettendoci la borsa sopra, dei maniaci delle mammografie, delle pile scariche cinesi e dei cinesi che parlano cinese, dei magna gatti vicentini, dei falsi poveri, dei falsi rifugiati, dei falsi malati di AIDS, dei falsi vicentini che non mangiano più gatti, dei falsi gatti che non mangiano più sorci e, come suggerisce la professoressa Vannina, delle false badanti ucraine che rapiscono i mariti non troppo invalidi. A proposito, l’unica lobbi che ti consiglio di lasciare in pace è quella dei falsi invalidi: ogni famiglia in Italia ci ha il suo e non sarebbe democratico fargli le pulci. 

Comunque, caro Luigi, siete sulla buona strada e ho capito che avete capito cosa serve all’Italia: tanta comprensione per gli abusivisti di case che votano, e muso duro con i rifugiati e i poveracci che non votano. In fondo è questo il succo della politica perbene. Glielo detto alla professoressa Vannina che non siete poi così marziani!

E sono Felice che dal mio pertugio ti saluto educato, col consiglio di aggrapparti a qualche stella genuina. Per gli effetti speciali ci abbiamo già Berlusconi, sempre pronto fino alla fine del mondo.  Ciao Luigi.

Felice Sghimbescio


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